Produttività del lavoro
Per produttività del lavoro, in economia, si intende la produttività del fattore produttivo del lavoro.
Si usano, generalmente, vari metodi di misurazione della produttività del lavoro e diversi indicatori: esempi ne sono la produttività media del lavoro e la produttività marginale del lavoro.
Generalità
modificaDefinizione
modificaA rigore, per produttività del lavoro, in Economia, si intende la produttività del solo fattore produttivo del lavoro. Tuttavia, in alcuni contesti si tende a confondere con la produttività totale (a volte indicata solo come "produttività"), dunque includendo anche la quota di produttività dovuta al fattore produttivo del capitale.
Misurazione
modificaEsistono differenti metodi di misurazione della produttività del lavoro.
I principali sono:
- Produttività marginale del lavoro, dove si adotta il criterio della produttività marginale al fattore del lavoro.
- Produttività media del lavoro
La produttività del lavoro si aumenta anche con la tecnologia (automazione industriale, efficientamento dei processi aziendali: riduzione del lead time, della giacenza media, dei costi unitari fissi e variabili, della difettosità, incremento del livello di servizio, etc.).
In Italia
modificaLa produttività del lavoro è stata, in Italia, il driver principale del PIL pro capite per tutto il periodo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino al 2008.[1]
L'Italia si caratterizza per una bassa produttività media del lavoro.[2] Questo si verifica anche nella crescita della stessa rispetto agli altri paesi europei.[3] La bassa produttività italiana si è manifestata in modo grave a partire dal 1993, a seguito della stagione delle privatizzazioni.[1] A partire dalla seconda metà degli anni novanta, la produttività del lavoro ha registrato infatti un forte arresto (nel periodo 1973-1993 era paragonabile a Regno Unito e Germania), sia nel confronto internazionale, sia rispetto ai valori storici italiani.[1] Anche le statistiche sul trend confermano la situazione di bassa produttività.[4] Lo stato di "worst performer" della produttività è trascinato dalla bassa performance dei servizi, che è il macro-settore economico più ampio.[1]
Uno studio del 2023 dell'Ufficio studi della CGIA ha quantificato gli sprechi a causa della cattiva gestione della burocrazia in oltre 200 miliardi di Euro annui.[5]
Indagine sulle cause
modificaUna delle principali cause della bassa produttività è l'impatto della burocrazia.[6][7] Ad esempio, le piccole e medie imprese italiane impiegano per completare gli adempimenti fiscali 282 ore all'anno, mentre in Spagna sono 197 e in Germania 215.[8] Problemi correlati includono la grande complessità del sistema fiscale e normativo italiano, che rende complessa la coordinazione tra i vari attori pubblici coinvolti e, di conseguenza, anche l'interazione con il mondo delle imprese.[9] Si noti inoltre che le conseguenze negative dell'alta burocratizzazione dello stato italiano si riversano anche sui servizi pubblici erogati dallo stato stesso, come ad esempio l'istruzione.[10] Un'altra causa è nel trend del crescente invecchiamento della popolazione italiana.
Differenze a livello locale
modificaL'OCSE ha rilevato che la produttività del lavoro italiano è maggiore nelle regioni italiane dove l'efficienza dell'amministrazione pubblica è anch'essa maggiore.[11][7]
Note
modifica- ^ a b c d (EN) Claire Giordano, Gianni Toniolo e Francesco Zollino, Long-run trends in Italian productivity, in Bank of Italy Occasional Paper 406, 2017.
- ^ (EN) Michal Andrle, Shafik Hebous e Alvar Kangur, Correction to: Italy: toward a growth-friendly fiscal reform, in Economia Politica, vol. 38, n. 1, 2021-04, pp. 421–421, DOI:10.1007/s40888-020-00203-7. URL consultato l'11 febbraio 2023.
- ^ Effetto Covid-19 sulla produttività: cresce quella del lavoro, si riduce quella del capitale (PDF), su istat.it.
- ^ (EN) OECD, Real wage costs are increasing while labour productivity declining: Wage costs and labour productivity in Italy, 2000 = 100, Organisation for Economic Co-operation and Development, 2019, DOI:10.1787/db94f9a6-en. URL consultato il 6 aprile 2023.
- ^ Troppe regole e sprechi, la burocrazia ci costa 225 miliardi all’anno, su Agi. URL consultato il 2 ottobre 2023.
- ^ Roberto Bagnoli, Burocrazia e balzelli costano 21 miliardi, in Diritto e pratica tributaria, vol. 82, n. 4, CEDAM, 2011, pp. 885-886.
- ^ a b (EN) Milenko Fadic, Paula Garda e Mauro Pisu, The effect of public sector efficiency on firm-level productivity growth: The Italian case, OECD, 14 ottobre 2019, DOI:10.1787/6d20b56d-en. URL consultato il 6 aprile 2023.
- ^ Stefano Paleari e Fredmano Spairani, Bassa produttività: lavorare di più: facciamo un po'di chiarezza su chi deve lavorare di più e deve recuperare la produttività, Milano, Franco Angeli, 2012.
- ^ Fondazione Think Tank Nord Est e Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani – Università Cattolica del Sacro Cuore, Burocrazia: 91 semplici passi per combatterla, su Osservatorio CPI - Università Cattolica, 27 giugno 2020. URL consultato il 26 marzo 2023.
- ^ (EN) Alfredo Marra e Roberto Moscati, Politicians and Bureaucrats in a Humboldt Type System: The Case of Italy (XML), Brill, 21 giugno 2020, pp. 93–108, DOI:10.1163/9789004436558_006, ISBN 978-90-04-43655-8. URL consultato il 25 luglio 2023.
- ^ la cattiva burocrazia sottrae alle imprese 57 miliardi ogni anno, su cgiamestre.com, 2022. URL consultato il 6 aprile 2023.
Bibliografia
modifica- (EN) Claire Giordano, Gianni Toniolo e Francesco Zollino, Long-run trends in Italian productivity (PDF), in Bank of Italy Occasional Paper 406, 2017.
- (EN) Claire Giordano e Ferdinando Giugliano, A tale of two Fascisms: Labour productivity growth and competition policy in Italy, 1911–1951, in Explorations in Economic History, vol. 55, 1º gennaio 2015, pp. 25–38, DOI:10.1016/j.eeh.2013.12.003. URL consultato il 13 febbraio 2023.
- (EN) Milenko Fadic, Paula Garda e Mauro Pisu, The effect of public sector efficiency on firm-level productivity growth: The Italian case, OECD, 14 ottobre 2019, DOI:10.1787/6d20b56d-en. URL consultato il 6 aprile 2023.