Il portee era un complesso d'artiglieria costituito da un cannone campale o d'accompagnamento che veniva trasportato sul pianale di un autocarro. Si differenziava dall'autocannone in quanto il pezzo non era fissato permanentemente ma conservava il suo affusto ruotato: in tal modo poteva sia essere impiegato da bordo che essere schierato a terra, scaricandolo tramite rampe. I serventi prendevano posto direttamente sul pianale, vicino al pezzo.

Two-pounder anti-tank gun portee australiano in esercitazione nel 1942

Questa soluzione, particolarmente praticata per l'artiglieria controcarri dalle forze del Commonwealth nella campagna del Nordafrica, fu sperimentata anche dal Regio Esercito italiano negli anni 1920 e 1930. Un successore più sofisticato del portee fu il Deacon, immesso in servizio nel 1942 e basato su un AEC Matador dotato di cabina corazzata e pezzo Ordnance QF 6 lb scudato su piedistallo.

I portee divennero rapidamente desueti nel secondo dopoguerra, sostituiti nel loro ruolo di appoggio controcarri dalle camionette armate di cannoni senza rinculo e dalle cosiddette tecniche munite di cannoni automatici e mitragliatrici; come nel portee, spesso le armi installate su questi mezzi conservavano la possibilità di essere rapidamente smontate e usate a terra.

 
Pezzo anticarro da 57 mm in posizione di fuoco: ben visibili le rampe per sbarcare il pezzo
  1. ^ Bishop, op. cit. p. 190.
  2. ^ Moreman, op.cit. p. 26.

Bibliografia

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  • Bishop, Chris. The Encyclopedia of Weapons of World War II. Sterling Publishing Company, 2002. ISBN 9781586637620.
  • Moreman, Tim. Long Range Desert Group Patrolman: The Western Desert 1940-43.Osprey Publishing, 2010. ISBN 184603924X.

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