Lira sabauda

valuta
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La lira sabauda fu l'unità monetaria del Regno di Sardegna dal 1816 fino al conseguimento dell'unità nazionale nel 1861. Era suddivisa in centesimi.

Lira sabauda
fuori corso
20 lire del 1849
StatiRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Frazioni100 centesimi
Monete1, 3, 5, 25, 50 cent.

1, 2, 5, 10, 20, 40, 50, 80, 100 lire

Entità emittenteBanca Nazionale negli Stati Sardi (dal 1849)
Periodo di circolazione6 agosto 1816 - 17 marzo 1861[1]
Sostituita daLira italiana dal 1861
Tasso di cambio1 lira sabauda = 1 lira italiana
(1861)
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica

Nel 1800 a seguito della battaglia di Marengo Napoleone Bonaparte decise la creazione della Repubblica Subalpina dove venne imposto lo standard monetario francese che rimpiazzò lo scudo piemontese, in Sardegna invece rimase ancora in uso il cagliarese e le altre divisioni dello scudo sardo. Con il Congresso di Vienna il Regno di Sardegna tornò ai Savoia i quali reintrodussero lo scudo piemontese e quello sardo. In breve però Vittorio Emanuele I decise di coniare una nuova valuta basata sullo standard del franco francese e della lira italiana napoleonica, così con la Regia Patente del 6 agosto 1816 fu introdotta la lira sabauda[2]. Inizialmente fu coniata in soli due tagli: 20 lire di 6,45 g d'oro 900‰ e 5 lire di 25 g d'argento 900‰[3]. In base al contenuto del metallo prezioso il tasso di cambio con le valute precedenti era di:

Man mano che il Regno di Sardegna occupò gran parte degli altri stati italiani preunitari, la monetazione sarda si sostituì ai sistemi monetari di questi. Quando nel 1861 il Regno di Sardegna assunse il nome di Regno d'Italia la lira sarda divenne lira italiana.

Poiché la lira sarda decimale deriva dal franco francese e non dalla lira sarda settecentesca in alcune regioni (in Sardegna, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia), probabilmente per distinguere la nuova lira da quella prenapoleonica, essa veniva chiamata "franco". Questo uso si è mantenuto nei dialetti fino alla scomparsa della lira italiana.

1 lira
 
CAR • FELIX • D•G• REX • SAR • CYP • ET • HIER• Testa nuda a destra DVX SAB•GENVAE ET MONTISF• PRINC• PED•&. Scudo sabaudo, tra rami di quercia. In basso segni di zecca: P e ancoretta per Genova.
Carlo Felice, argento 900‰, 5 g,1828
Immagine Valore Parametri tecnici Anno di
Peso Diametro Composizione inizio fine ritiro
 
1 centesimo 2 g 19 mm Cu 1000‰ 1826 1847[5] 1859[5]
3 centesimi 6 g 23 mm 1826 1826
5 centesimi 10 g 28 mm 1826 1826
25 centesimi Ag 900‰ 1829 1833 1861
50 centesimi 2,5 g 18 mm 1823 1861
1 lira 5 g 23 mm 1823 1860
2 lire 10 g 27 mm 1823 1860
5 lire 25 g 37 mm 1816 1861
10 lire 3,22 g 18 mm Au 900‰ 1833 1860
20 lire 6,45 g 21 mm 1816 1861
40 lire 12,9 g 26 mm 1822 1831
50 lire 16,12 g 27 mm 1833 1836
80 lire 25,8 g 33 mm 1821 1831
100 lire 32,25 g 34 mm 1832 1842

I diversi sovrani del regno coniarono le seguenti monete:[6]

  1. ^ Sulla base del Regio Decreto n°788 del 24 agosto 1862, la circolazione delle monete pre-unitarie ebbe termine il 1º gennaio 1863.
  2. ^ Gigante, 2017, p. 42.
  3. ^ Gigante, 2017, pp. 52-53.
  4. ^ Gigante, 2017, p. 33.
  5. ^ a b Gigante, 2017 pp. 63
  6. ^ Monete del Regno di Sardegna, su numismatica-italiana.lamoneta.it. URL consultato il 25 novembre 2018.

Bibliografia

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Voci correlate

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