Francesca e Nunziata (film)

film del diretto da

Francesca e Nunziata è un film per la televisione del 2002, diretto da Lina Wertmüller, basato sul romanzo omonimo di Maria Orsini Natale. La regista aveva letto il libro ancora prima che venisse pubblicato ed è riuscita a far recitare Sophia Loren in Italia dopo diversi anni di assenza. Tra l'altro la Loren canta anche una canzone nei titoli.

Francesca e Nunziata
Titolo originaleFrancesca e Nunziata
PaeseItalia
Anno2002
Formatofilm TV
Generecommedia romantica
Durata125 min
Lingua originaleitaliano
Rapporto16:9
Crediti
RegiaLina Wertmüller
SoggettoMaria Orsini Natale (romanzo)
SceneggiaturaLina Wertmüller, Elvio Porta
Interpreti e personaggi
FotografiaAlfio Contini
MontaggioPierluigi Leonardi
MusicheItalo Greco, Lucio Gregoretti
ScenografiaEnrico Job
CostumiBenito Persico, Gabriele Mayer, Enrica Biscossi
ProduttoreAdriano Ariè
Produttore esecutivoAnna Stoppolini
Casa di produzioneMediatrade, Solaris cinematografica
Prima visione
Data22 gennaio 2002
Rete televisivaCanale 5

«Tu sei stata la colonna, il buon augurio della casa mia. Quando te ne sei andata, ti sei portata con te la fortuna, la salute e l'abbondanza. E la mia casa si è seccata»

Differenze tra romanzo e film

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•Il film tratta solo una parte della storia narrata nel romanzo. Il libro infatti inizia col raccontare la storia di Francesca dalle origini, nell'antico mulino del nonno ad Amalfi e prosegue con il loro trasferimento a Torre Annunziata e l'intersecarsi delle vicende della famiglia di Francesca con gli eventi legati all'unità d'Italia; di conseguenza, l'ascesa della famiglia nel campo dell'arte bianca e la caratterizzazione di personaggi importanti nella prima parte del romanzo, come il nonno Giuseppe, la nonna Trofimena ed il papà di Francesca, Salvatore De Crescenzo, sono elementi appena accennati o sorvolati nella trasposizione. Parimenti, anche dopo quello che corrisponde al finale del film, ossia l'ultimo colloquio tra Donna Francesca e Nunziata, nel romanzo segue l'affermarsi di Nunziata, la descrizione dei suoi rapporti famigliari e non, il legame coltivato con i Montorsi fino alla sua dipartita.

•Tutto il romanzo è connotato, a partire dai discorsi del nonno Giuseppe fino ai pensieri di Donna Francesca, da un'asprissima critica all'Italia unita e a Casa Savoia nonché da un rimembrare nostalgico nei confronti del Regno delle Due Sicilie ed in particolare dell'eroismo del suo ultimo re, legato a doppio filo con la famiglia di Francesca che durante l'assedio di Gaeta si trasferì ivi subendo anche un doloroso lutto.

•Nel film è assai accentuata la storia d'amore tra Nunziata e Federico, nel romanzo descritta in maniera assai meno dettagliata e sottolineata nei ricordi della protagonista soltanto nell'ultima parte del romanzo. Nel libro, invece, si accennano ad episodi di attenzione nei confronti di Nunziata anche da parte di altri componenti della famiglia adottiva. Mentre quindi il film dà grande importanza alla love story tra i due giovani protagonisti, il romanzo viene a presentarsi come un'epopea della famiglia De Crescenzo-Montorsi-Limieri e delle vicende storiche che vanno dalla metà Ottocento sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Produzione

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Il film, prodotto da Adriano Ariè per la Solaris cinematografica, e da Media Trade e girato a Procida tra ottobre e dicembre 2000[1] è stato mostrato al Montréal Film Festival il 16 agosto 2001, e programmato in televisione l'anno successivo. Il film è tratto dal libro di Maria Orsini Natale, Francesca e Nunziata, Anabasi, 1995.

Inizi del XX secolo. Francesca, divenuta nobile dopo aver sposato il principe Giordano Montorsi, è proprietaria del fiorente pastificio "Montorsi e figli". Per adempiere a un voto, la principessa adotta l'orfana Nunziata. A differenza dei nove figli naturali di Francesca, la bambina si interessa alla produzione della pasta e inizia ad accompagnare la madre al pastificio apprendendo tutti i segreti del mestiere. Anni dopo, Nunziata si innamora di Federico, il primogenito dei Montorsi, che vorrebbe sposarla ma Nunziata si mostra restìa poiché teme di provocare uno scandalo e causare un dispiacere alla madre adottiva per la quale nutre profonda devozione.

Giordano soffre di un complesso d'inferiorità rispetto a sua moglie. Assistendo casualmente a un alterco tra Francesca e alcuni imprenditori, Giordano sente la moglie definirlo "capriccio di lusso", il matrimonio entra in crisi. Giordano decide in seguito di iniziare un'attività come banchiere chiedendo però alla moglie di avallarlo finanziariamente, Francesca accetta per amore del marito pur dubitando delle sue capacità. Come previsto, gli affari del principe non procedono bene e di conseguenza Francesca escogita un modo per aumentare la produzione: entra in affari con l'armatore Don Giacomo Rutolo che potrebbe salvare il pastificio comprando un bastimento transoceanico per raddoppiare le spedizioni di pasta verso l'America, i costi dell'armatore saranno finanziati dal Banco di Napoli, di cui Giordano è banchiere. Per suggellare l'affare Francesca combina il matrimonio tra Federico e Gelsomina, la figlia di Don Giacomo. Nunziata, affranta, si concede all'amato e rimane incinta all'insaputa di tutti. Scoperta la gravidanza, Francesca si sente tradita e, senza voler conoscere la paternità del nascituro, caccia la ragazza da Villa Montorsi e dall'azienda di famiglia costringendola ad accettare il matrimonio riparatore con Angelo Limieri, capo-operaio del pastificio. Nonostante ciò Francesca intende ricompensare la figlia per il lavoro svolto e Nunziata chiede due ingegni per fare i maccheroni.

A causa della cattiva gestione di Giordano, la situazione finanziaria dei Montorsi precipita, schiacciato dai debiti e dal senso di colpa, Giordano tenta il suicidio sparandosi un colpo di pistola in testa e rimane gravemente invalido. Sfumato l'affare con Don Giacomo, Francesca è costretta a vendere i macchinari della stessa azienda proprio a Nunziata che nel frattempo ha aperto un suo pastificio e i cui affari sono ottimi.

Anni dopo, Francesca dichiara il fallimento ed è costretta a lasciare Villa Montorsi ora all'asta giudiziaria. Prima di partire la donna manda a chiamare Nunziata pregandola di comprare le proprietà di famiglia, incluso il pastificio. Conscia di poter essere perfettamente compresa, Francesca confessa il rimorso per aver assecondato Giordano sacrificando sia il pastificio sia la felicità di Nunziata e Federico. Dopo averle confidato un ultimo terribile segreto e il dolore provato dopo averla allontanata, Francesca si congeda da Nunziata e lascia per sempre la sua casa.

  1. ^ Qualche scena è stata girata a Brescia, a Frascati e a Napoli, e la ragazza da piccola è recitata da Maucì, figlia di Lina e Enrico Job.

Collegamenti esterni

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