Endopappus macrocarpus

Endopappus macrocarpus Sch.Bip., 1860 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Glebionidinae. Endopappus macrocarpus è anche l'unica specie del genere Endopappus Sch.Bip., 1860.[1][2][3][4]

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Endopappus macrocarpus
Immagine di Endopappus macrocarpus mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeMediterranean clade
SottotribùGlebionidinae
Genere Endopappus
Sch.Bip., 1860
Specie E. macrocarpus
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Endopappus
Specie E. macrocarpus
Nomenclatura binomiale
Endopappus macrocarpus
Sch.Bip., 1860

Etimologia

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Il nome generico (Endopappus) deriva da due parole greche: "endo" (= dentro, interno) e "pappus" (= calice variamente modificato che sormonta l'achenio).[5] L'epiteto specifico ( macrocarpus) significa "con grandi frutti".[6]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Carl Heinrich Schultz (1805-1867) nella pubblicazione " Bonplandia. Zeitschrift für die gesammte Botanik. Officielles Organ der K. L.-C. Akademie der Naturforscher. Herausgegeben von E. G. Seemann... Hannover, London, Paris" ( Bonplandia 8: 369) del 1860.[7] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione

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Portamento. La specie di questa voce è erbacea con un ciclo biologico annuale. L'indumento è assente.[8][9][10][11][12]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alterno ed hanno una lamina seghettata (o dentata) e sono del tipo due volte pennatosette. La forma varia da obovata a oblunga.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da meniscoidi a emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea (ampiamente scariose chiare o scure sui margini), sono disposte in modo più o meno embricato su 3-4 serie. Il ricettacolo, da piatto a convesso, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili..
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [13]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore generalmente è bianco o giallo;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere, con un collare di filamenti a balaustra, possono essere sia di tipo basifissa che medifissa. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma è dorsoventralmente piatta con tre angoli e delle coste laterali L'apice è arrotondato marginalmente o con una piccola corona rigida. Il pericarpo è provvisto di cellule mucillaginifere, ma privo di sacche di resina.

Biologia

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Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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La specie di questa voce è distribuita in Africa mediterranea occidentale.[3]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Endopappus (insieme alla sottotribù Glebionidinae) è incluso nel Mediterranean clade.[4].

Questo genere, insieme ai generi Nivellea e Otoglyphis (tutti a ciclo biologico annuale), è stato incluso solo recentemente nella sottotribù in base a riscontri filogenetici e si contrappone al gruppo di generi (Argyranthemum, Glebionis, Heteranthemis e Ismelia) caratterizzati da acheni dimorfi.[4]

I caratteri distintivi della specie Endopappus macrocarpus sono:[12]

  • le piante sono glabre;
  • l'apice degli acheni ha una corona rigida;
  • gli acheni sono trigoni (con 3 angoli costoluti).

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[12]

In base all'"orologio molecolare", questa specie ha iniziato a divergere circa 6,5 milioni di anni fa.[17]

Per questa specie sono riconosciute valide le seguenti varietà:[3]

  • Endopappus macrocarpus var. aureus (L.Chevall.) Gómiz
  • Endopappus macrocarpus subsp. macrocarpus
  • Endopappus macrocarpus subsp. maroccanus (Jahand., Maire & Weiller) Ibn Tattou
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 29 ottobre 2024.
  4. ^ a b c Oberprieler et al. 2022
  5. ^ David Gledhill 2008, p. 153, 290
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 29 ottobre 2024.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 29 ottobre 2024.
  8. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  10. ^ a b Judd 2007, pag.517
  11. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 648.
  12. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 371.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  17. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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