Abies veitchii
Abies veitchii Lindl. è un abete endemico delle isole di Honshū e Shikoku in Giappone.[1]
Abies veitchii | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Pinophyta |
Classe | Pinopsida |
Ordine | Pinales |
Famiglia | Pinaceae |
Genere | Abies |
Specie | A. veitchii |
Nomenclatura binomiale | |
Abies veitchii Lindl. | |
Sinonimi | |
Nomi comuni | |
(en) Veitch's fir |
Etimologia
modificaIl nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[2] Il nome specifico veitchii fu assegnato in onore di John Gould Veitch che rinvenne la specie sul Fuji nel 1861.[3]
Descrizione
modificaPortamento
modificaÈ una conifera sempreverde di taglia medio-piccola, che arriva sino a 40 – 60 metri d'altezza, con unico tronco arrotondato di diametro fino a 2 metri; presenta una chioma che assume forma piramidale o conica. I rami sono corti e snelli, si diramano orizzontalmente e hanno un portamento ascendente in punta. I germogli, che inizialmente sono verdi o marrone chiaro, diventano grigio-giallastri nel secondo anno; hanno superficie liscia che diventa leggermente solcata successivamente, con pubescenza giallastra.[3]
Foglie
modificaLe foglie sono aghi lunghi 1,5-3 cm, larghi 1,5-2,2 mm, con lamina lineare o falcata, arrangiati a spirale e diffusi radialmente con quelli superiori più o meno a pettine e quelli inferiori diretti in avanti; l'apice dell'ago è emarginato o troncato. Il loro colore è verde scuro superiormente, con due bande biancastre di stomi inferiormente. Le gemme sono arrotondate e ovoidali, resinose.[3]
Fiori
modificaSono strobili maschili lunghi 10-15 mm, ascellari e pendenti, giallastri con microsporofilli rossi.[3]
Frutti
modificaSono coni eretti, di forma che varia tra ellissoidale e cilindrica, lunghi 4,5-7,5 cm e larghi 2-2,5 cm , di color viola-bluastro scuro prima della maturità, poi marrone-nerastro; hanno punta ottusa o papilliforme. Le scaglie sono reniformi o quasi a punta di freccia, con superficie liscia, lievemente pubescenti nelle parti esposte. Le brattee sono obcordate, lunghe 1-1,2 cm, dritte o ricurve. I semi alati, di color nero-grigiastro con riflessi verdi, lunghi 5-6 mm, sono cuneati.[3]
Corteccia
modificaDa giovane è liscia, grigia-verdastra, con prominenti sacche resinose; nella parte bassa del fusto si sfoglia in scaglie con il passare degli anni.[3]
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Virgulti
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Corteccia
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Strobili maschili
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Aghi
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Fusto
Distribuzione e habitat
modificaCresce ad altitudini di 1200-2800 m su suoli normalmente di origine vulcanica, podzolici e ben drenati; il clima di riferimento è fresco e umido con precipitazioni annue comprese tra 1000 e 2500 mm, e inverni freddi e nevosi. I frequenti tifoni causano estese distruzioni alle foreste, limitandone l'età a 250-300 anni. Forma frequentemente foreste miste con altre conifere (Abies mariesii, Picea jezoensis hondoensis, Larix kaempferi, Thuja standishii, Pinus parviflora, Pinus pumila e Tsuga diversifolia) e alcune caducifoglie come Betula ermanii, Sorbus commixta, Prunus nipponica, Betula corylifolia e specie del genere Acer.[1]
Tassonomia
modificaÈ accettata la seguente sottospecie:[4]
- Abies veitchii var. sikokiana (Nakai) Kusaka endemica dell'isola di Shikoku
Sinonimi
modifica- Picea veitchii (Lindl.) Gordon
- Pinus selenolepis Parl.
- Pinus veitchii (Lindl.) W.R.McNab
Usi
modificaIl legno è di bassa qualità, e viene utilizzato principalmente nell'industria cartaria. È abbastanza comune come albero ornamentale in giardini, parchi e orti botanici; specialmente in Inghilterra ebbe una buona popolarità alla fine del diciannovesimo secolo, quando i primi semi vennero importati dal Giappone, popolarità poi soppiantata successivamente da altre specie botaniche.[3]
Conservazione
modificaPur essendo il suo areale progressivamente ristretto alle quote più elevate e meno urbanizzate, la rigenerazione della specie è tale da non considerarla in pericolo; viene classificata pertanto come specie a rischio minimo di estinzione (Least Concern) nella Lista rossa IUCN.[1]
Note
modifica- ^ a b c d (EN) Katsuki, T., Rushforth, K. & Zhang, D 2011, Abies veitchii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 9 aprile 2019.
- ^ a b c d e f g (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 123-124. URL consultato il 9 aprile 2019.
- ^ a b (EN) Abies veitchii Lindl., in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 29/4/2020.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Abies veitchii
- Wikispecies contiene informazioni su Abies veitchii
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Abies veitchii, in Encyclopedia of Life.
- (EN) Abies veitchii, su BHL.