Alnus

genere di pianta della famiglia Betulaceae
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Alnus Mill., 1754 è un genere di piante della famiglia Betulaceae[1] che comprende alcune specie comunemente note come ontani.

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Ontano
Alnus incana rugosa
Intervallo geologico
Paleogene-Recente
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
GenereAlnus
Mill., 1754
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFagales
FamigliaBetulaceae
GenereAlnus
Sottogeneri
  • A. subg. Alnus
  • A. subg. Clethropsis
  • A. subg. Alnobetula
Areale

Etimologia

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Il nome generico Alnus è d'origine latina, a sua volta proveniente dal protoitalico *alznos, dal protoindeuropeo *h₂élsnos. Dalla stessa parola latina viene il francese aulne. La parola italiana ontano viene da alnetanus ‘bosco o macchia di ontani’[2].

Descrizione

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Amenti maschili e frutti di Alnus glutinosa

Gli ontani sono alberi, generalmente di piccola taglia, o cespugli. Si sviluppano sino a 8-10 metri, eccezionalmente raggiungono i 25-30 metri (35 metri Alnus rubra, specie della costa pacifica americana).
Le foglie sono semplici, caduche, alterne, a margine dentato.
I fiori sono riuniti in amenti a sessi separati sulla medesima pianta (l'ontano è una pianta monoica). Gli amenti maschili sono allungati, mentre i femminili ovali e più corti. L'impollinazione nel genere è per lo più anemofila; raramente possono essere visitati dalle api. La fioritura avviene prima della fogliazione.
Le infruttescenze hanno un tipico aspetto legnoso e non si disintegrano a maturità, caratteristiche che aiutano a differenziare gli ontani dalle betulle (genere Betula), unico altro genere della sottofamiglia Betuloideae.
Sono dei magnifici colonizzatori e per questo spesso vengono utilizzati per bonificare i terreni poveri, umidi, malsani; infatti attraverso le loro radici fissano l'azoto al terreno, svolgendo la funzione di azotofissazione. Il legno è molto resistente all'acqua (Venezia è tutta costruita su fondazioni di pali, in massima parte di ontano, prelevati dai boschi delle Prealpi venete e friulane e da quelli cadorini, carnici e istriani).

Classificazione

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L'ontano è, con il salice e certi pioppi, una delle specie che meglio si adattano all'acqua. Qui emerge dal lago Bobięcińskie Wielkie in Polonia

Il genere Alnus comprende una trentina di specie, diffuse in Europa, in Asia e nelle due Americhe.

Le specie di ontano presenti in Italia sono quattro:

L'ontano napoletano costituisce un endemismo della regione italiana: cresce infatti in natura solo nell'Italia meridionale e in Corsica, formando estesi boschi.

L'ontano nero, invece, ha una diffusione molto ampia in Europa, ma si trova quasi solo sul bordo di fiumi e laghi.

In tutto, in questo genere sono riconosciute 41 specie:[1]

Fitologia

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Alcune specie di ontano stabiliscono simbiosi radicali con attinobatteri azotofissatori del genere Frankia, che portano alla formazione di tipiche radici laterali chiamate actinorrize. Questo rapporto consente di rendere disponibile l'azoto atmosferico che viene trasformato in ammine utilizzabili dalle piante.

Allergia

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Il polline delle specie di ontano contiene allergeni da moderatamente forti a forti. Tendono a scatenare allergie incrociate con polline di betulla.

La rapidità di crescita degli ontani e la loro resistenza a condizioni sfavorevoli ne hanno fatto apprezzare l'uso come essenze nella biorimediazione (es. recuperi di cave, siti minerari, aree incendiate).

In arboricoltura da legno, grazie alla già citata azotofissazione, è utilizzato come specie accessoria per facilitare l'accrescimento delle altre specie "nobili" (principali) presenti nell'impianto.

Possono avere una valenza ornamentale come piante da giardino o bonsai.

Il legno di ontano è una delle essenze più utilizzate nella liuteria elettrica per la produzione di corpi per chitarre. Tradizionalmente impiegato dalla Fender, è oggi utilizzato anche in lavorazioni sofisticate per corpi parzialmente cavi (ad esempio Manne in Italia). Veniva anche impiegato per fare secchi e tinozze (con altri legni come il pino, il rovere, il larice).

Le pigne di questi alberi vengono utilizzate in acquariofilia per acidificare e ambrare l'acqua; i tannini che rilasciano portano benefici ai pesci.

  1. ^ a b (EN) Alnus Mill., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  2. ^ Giacomo Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979, ISBN 88-04-26789-5.

Bibliografia

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  • Chen, Zhiduan and Li, Jianhua (2004). Phylogenetics and Biogeography of Alnus (Betulaceae) Inferred from Sequences of Nuclear Ribosomal DNA ITS Region. In: «International Journal of Plant Sciences» 165: 325–335.

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Collegamenti esterni

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